Catalogo Classici Una società che legge è una società più consapevole. Ourika Claire de Duras traduzione di Eleonora Allegrini“Ourika è considerata la prima opera della letteratura francese ad analizzare il problema della discriminazione razziale e delle relazioni interrazziali; ed è per questo motivo che l’interesse letterario e scientifico per questo romanzo è cresciuto notevolmente nella seconda metà del XX secolo.La giovane africana, Ourika, viene salvata dalla vendita al mercato degli schiavi dal governatore del Senegal, che la conduce a Parigi per affidarla a un’amica. Ourika riceve una buona educazione, ma all’età di quindici anni si rende conto del pregiudizio generato dal colore della sua pelle.” Di rose e di spine, florilegio Autrici Varie “La scelta del termine florilegio, anziché antologia, miscellanea, raccolta narrativa o di racconti, non è casuale.Infatti, andando a indagare sull’etimologia della parola, scopriremo che florilegio viene dalle parole fiori e leggere. E questa raccolta di racconti selezionati dal collettivo letterario L’Alcova Letteraria si vuole presentare al lettore come un mazzo di fiori variegati nei colori, profumi e forme. Bellissimi fiori da leggere e conservare nel vaso della memoria.Grazia Deledda, Matilde Serao, Ada Negri, Amalia Guglielminetti, Maria Messina, Clarice Tartufari, Annie Vivanti, Marchesa Colombi, Neera, Maria Borgese, Camilla Bisi e Caterina Percoto, per la prima volta nella storia della letteratura, insieme nella stessa raccolta antologica.” Capitan tutte ai letterati Italo Svevo e Neera “Filarete Assioli, con i suoi sogni da autore emergente e tutta l’innocenza e l’ingenuità di chi pubblica il suo primo libro, che chiama gli altri autori confratelli ed è convinto che lo leggeranno anche solo per supportarlo; lui dovrà imparare presto che gli scrittori leggono solo loro stessi.Giacomo Gondi, lo scrittore affermato, buono, sentimentale e così attaccato al suo maggiordomo da perdonargli tutto e soffrire per lui, anche quando questo perde la testa appresso a ideali politici che inveiscono contro i datori di lavoro.Filarete Persico con le sue ambizioni letterarie disposto a tutto, ma proprio a tutto, pur di affermarsi.E infine, Mario Semigli, convinto di aver scritto un capolavoro, che si rilegge da solo e si crogiola delle lodi del fratello, tanto da suscitare l’invidia di chi ha dovuto accantonare sogni e ambizioni letterarie per non sottrarre spazio al lavoro; che raramente si vive di prosa e poesia.A questi letterati ne capitano di tutti i colori, essi rappresentano le varie sfaccettature degli scrittori di ieri, di oggi e forse anche di domani.Nonostante questi racconti siano stati scritti più di settant’anni fa, rimangono, in molti loro aspetti, attuali più che mai.Ancora oggi c’è il Filarete Assioli, così come c’è il Giacomo Gondi, il Filarete Persico e il Mario Semigli. Caratteri e caratteristiche che vincono il tempo e rimangono immutati nella reincarnazione dell’autore contemporaneo.” Cosima Grazia Deledda “Cosima è un romanzo autobiografico di Grazia Deledda. In questa fantastica opera, il Nobel per la letteratura del 1926 ci narra di tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare per coronare il suo sogno di diventare una scrittrice, in quanto donna in un passato misogino e in una terra aspra come la Sardegna. Tutte le delusioni letterarie, le umiliazioni e i primi successi, con uno spaccato della sua terra; come un bellissimo affresco che non si farà dimenticare. All’interno del libro non mancano altri grandissimi letterati come Gabriele D’Annunzio. Un opera importantissima, un reportage romanzato della nostra storia letteraria.” La coltrice nuziale Caterina Percoto “Nel 1848, Udine e altri villaggi friulani si ribellarono al dominio asburgico. Gli austriaci decisero di fermare i ribelli dando fuoco a interi villaggi, saccheggiando e rivendendosi il maltolto. Questa repressione austrica verrà ricordata nella storia come “I fatti di Jalmicco”.Caterina Percoto (1812 – 1887) ebbe la sfortuna di assistere a queste barbarie e questo le ispirò la stesura di due dei suoi scritti più importanti, ovvero La donna di Osopo (racconto breve inserito all’interno di Di rose e di spine, florilegio de L’Alcova Letteraria) e La coltrice nuziale. In queste due opere traspare il patriottismo della scrittrice friulana e il grande senso d’appartenenza all’Italia.Basato su fatti storici realmente accaduti, La coltrice nuziale si sviluppa attraverso le vicende di tre donne dai caratteri forti, pronte a sacrificare tutto per l’amore che le lega al proprio popolo”. Storia di una capinera Giovanni Verga “Avevo visto una capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiva in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell’azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lacrime. Ma non osava ribellarsi, non osava tentare il rompere il fildiferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure, i suoi custodi le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva; non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristamente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni, chinò la testa sotto l’ala e l’indomani fu trovata stecchita nella sua prigione.Era morta, povera capinera! Eppure, il suo scodellino era pieno. Era morta perché in quel corpicino c’era qualche cosa che non si nutriva soltanto di miglio, e che soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete..” Novelle rusticane e I ricordi del capitano d’Arce Giovanni Verga Due raccolte di racconti magnifiche e agli antipodi, che mostrano le due facce di Giovanni Verga.La prima raccolta “Novelle rusticane” è un’opera che rappresenta appieno la corrente Verista italiana, dove appaiono tutti gli aspetti del Verismo, come la situazione socioeconomica dell’epoca, l’accumulo della “roba” per avere un senso di possedimento e le vicende dei più umili e dei più poveri. All’interno della raccolta si possono annoverare alcune delle novelle più importanti di Verga, come: La roba, Pane nero e Malaria.La seconda raccolta, “I ricordi del capitano d’Arce”, è stata scritta precedentemente, ma pubblicata molto tempo dopo. All’epoca della stesura, Verga non aveva ancora intrapreso la strada del Verismo, ma scriveva testi più leggeri e ironici. Qui, infatti, ci sono i salotti borghesi, i nobili, l’adulterio e la vanità; tutti insieme a ballare una danza spensierata che diverte e sollazza il lettore. Lis Cidulis Scene carniche Caterina Percoto Lis Cidulis, Scene Carniche di Caterina Percoto (Trieste 1845) è un affresco letterario della regione della Carnia e della vita montanara dell’epoca. Fonti d’acqua miracolose, scorci di natura che tolgono il fiato, soprattutto se esposti nei voli pindarici della penna della Percoto, durante la narrazione può capitare di aprire un varco e di ritrovarsi in montagna, immersi nella natura. Così, due donne con i loro problemi e la loro forza, un medico, canti tra i monti, l’impeto di una natura che sa come essere benevola e maligna, rimanendo sempre spettacolare, e tanti altri ancora sono gli elementi che vanno a comporre quest’opera meravigliosa.Il Lis Cidulis è una tradizione celtica antichissima, ancora in uso nella regione della Carnia, in cosa consiste ce lo spiega l’autrice nelle prime pagine dell’opera. Vecchie catene Neera “Vecchie catene scritto nel 1878 da Neera, una delle maggiori esponenti della corrente verista italiana, è più giovane che mai. Frizzante e molto ironico, in quest’opera la scrittrice milanese ci fa fare tante risate. Intrighi infami per sentirsi ancora giovani e questo mondo di nobili e ben pensanti balla ancora la danza della falsità. Neera denuncia, leggera, delicata, con tatto, con quello stile che solo a lei era concesso. La Milano benestante dell’epoca sta tra le righe.Marchesi squattrinati e donnaioli, promesse sciocche sciolte dalla gioventù e la semplicità. Dappoi, dei parenti si è sempre saputo che è meglio non fidarsi.” Teatro Alcova Presenta Luigi Pirandello Teatro Alcova Presenta è una raccolta di tre commedie di un atto del grande drammaturgo Luigi Pirandello.Al suo interno: Lumie di Sicilia, L’uomo col fiore in bocca, L’imbecille.Tre piccole grandi commedie pirandelliane in una raccolta studiata per chi ama i testi teatrali brevi e per chi vuole avvicinarsi a questo tipo di letteratura. Sorella di Messalina (solo ebook) Annie Vivanti Tutto ebbe inizio per un annuncio ambiguo, uno scherzo innocuo e una lotta impari tra un coniglio e una pantera immateriali; che poi si sa bene chi finisce per mangiare e chi per essere mangiato.Così, Alberto, giovane pittore affermato, finisce nella rete di inganni, perdizione e distruzione di lei.Si chiama Raimonda per Alberto, è Rosalia per Adriano che ne rantola il nome nelle tenebre, danzando “la ballata dell’amore cieco”, ancor prima che De André fosse nato.Non ha importanza il suo vero nome, lei non è né bella, né giovane, né buona, ma chi ci ritrova avvinghiato non la può lasciare più, pur consapevole di non avere alcuna speranza di uscirne incolume.Declino, tristezza, un autolesionarsi che non ha niente di dolce.Più che la sorella di Valeria Messalina, questa donna sembra la reincarnazione dell’imperatrice romana, la consorte di Claudio tornata per tormentare i suoi amanti e prosciugarli della loro linfa; spietata, sadica, lussuriosa e padrona dei loro destini fino alla fine. La coscienza di Zeno Italo Svevo Il ricco triestino Zeno Cosini vuole smettere di fumare. Per farlo non usa cerotti o gomme alla nicotina, ma si rivolge a uno psicanalista. La cura è scrivere la propria vita.Le memorie le pubblicherà il dottore stesso, augurandosi che Zeno se ne dispiaccia, ma anche disposto a spartirsi gli utili della pubblicazione, qualora Zeno decidesse di riprendere la cura che ha bruscamente interrotto. La trovatella di Milano Carolina Invernizio Maria è una bella guantaia, figlia della rivolta e del popolo. Adriana è contesa da due uomini, ma uno di loro le provoca soltanto disgusto. Il conte Patta ha un passato da infame celato dietro il sorriso e farebbe di tutto, affinché il proprio segreto non venga mai scoperto, anche ingannare la figlia e spingerla tra le braccia di un uomo spregevole e malvagio. Diego lo tiene in pugno e forse ha finalmente capito come avere la meglio su Gabriele. Tradimenti, menzogne, abbandoni, ricatti, un omicidio e corruzione scorrono in una Milano di altri tempi, tra libertini, rivoltelle, sangue e onorabilità violate. Carolina Invernizio costruisce il giusto intreccio, ricco di suspense e colpi di scena, per tenere incollato il lettore fino all’epilogo. Che Dio abbia pietà delle loro anime Le vergini folli Amalia Guglielminetti Pubblicata nel 1907, “Le vergini folli” è la seconda opera di Amalia Guglielminetti.In questa raccolta in versi Amalia Guglielminetti sfida la mentalità benpensante della Torino del primo Novecento, portando tematiche nuove e incentrando l’intera raccolta sulla vita delle vergini.Un universo tutto al femminile, intimo e nudo, dai toni crepuscolari e carducciani. In questa realtà, semisconosciuta all’epoca e non legata alla letteratura, l’autrice porta il trionfo della donna e il suo rapporto con il proprio corpo illibato. Una raccolta di poesie fatta di contrasti e immagini, sensazioni e sentimenti, che raccolse parecchie lodi tra i letterati dell’epoca, tra cui Guido Gozzano e Arturo Graf. Il tramonto di un ideale Marchesa Colombi Il dottorino prescrive solo il purgante. Lo considera la cura per tutti i mali, anche per quelli dello spirito e della mente. A volte, non fa neanche le scale per visitare l’infermo, urla la diagnosi alla finestra. Giovanni inventa l’amore. Lo crede puro e indissolubile. E nelle sue fantasticherie lo edifica così ermetico che gli struggimenti di Rachele e della Matta non riescono a entrare. Le due donne bramano consolazione, la vita campagnola lascia i segni e chi l’ha abbandonata per la grande città è ormai troppo ammaliato dalla mondanità per richiederne l’abbraccio.Marchesa Colombi (Maria Antonietta Torriani), acuta e sagace, crea l’intreccio giusto per un grande classico della letteratura italiana. Idealizza un amore impossibile e lo fa lottare con la carriera e il narcisismo.Chi vincerà? La risposta non è per nulla scontata Il collettivo letterario “L’Alcova Letteraria” non ha nessun promotore alle spalle, non si avvale di banner pubblicitari sul proprio sito, non richiede donazioni e non punta a nessun finanziamento, ma si sostiene, talvolta a fatica, solo grazie alle proprie forze. SOSTIENICI LEGGENDO UNO DI QUESTI LIBRI! Condividi:TwitterFacebookMi piace Caricamento...