L’ultima raccolta poetica di Alessio Miglietta, L’immagine deforme, è una scommessa vinta. Siamo di fronte a un’opera ben orchestrata, ben architettata: sei capitoli (Dolore, Lo Sconosciuto, Un Fantasma Nel Corpo, Insonnia e Benzodiazepine, De Profundis, Universi Inesplorati e Resilienza), contenenti ciascheduno dieci poesie, che raccontano una storia di dolore e di attraversamento del proprio destino e della propria resurrezione.
Thom Shidder è giovane e testardo, qualità presa dal padre, almeno così sostiene la madre, e lascia un lavoro tranquillo e ben retribuito per arruolarsi nei Marines.
“Sonia Mornese, giovane e avvenente madre di famiglia, svanisce in circostanze misteriose una sera d’autunno in un centro urbano della provincia piemontese. Sul suo sereno presente e sul suo travagliato passato indagheranno l’Ispettore La Macchia, il Sovrintendente Spazzavento e, in parallelo, il disperato marito Pippo, che non può darsi pace dell’imprevedibile scelta di Sonia di abbandonare i propri affetti famigliari”.