Come un faro nella notte di Maria Katja Raganato (PAV)

Recensione di Salvatore Amato

È un vero peccato che Casa Marchesa sia disabitata, c’è Sebastiano ad accertarsi che non cada in rovina, ma della nuova linfa tra quelle mura potrebbe giovare a molte persone.

Questo ringiovanimento si chiama Annalena, alcuni la chiamano Lena, altri Annetta e se capita Annarella e Anna, che poi, anche lei è proprio come quelle mura che chiedono aliti umani, vita, amore e lacrime.

È come se Casa Marchesa e Annalena fossero due anime in simbiosi che si cercano e quando finalmente si trovano si sprigiona un’alchimia che mette ogni tassello al suo posto, si scompongono famiglie, se ne formano altre, quelle scomposte si aggregano nuovamente, si aggiungono altri elementi, diventando un enorme nucleo, danzante, mutevole, caldo e variopinto.

Così, può capitare che qualcuno pianga di nascosto guardando una vecchia spilla, o che una signora conosciuta da neanche un’ora ti sistemi un vecchio vestito per una festa galante e che qualcun’altra ti presti addirittura le scarpe.

Poi, se guardi il mare, ti accorgerai che oltre quell’onda c’è una piccola isola con un faro abbandonato, vista dalla terra ferma è un incanto e cresce la magia quando ci si salpa di notte con una barca; lì ci vive il marinaio e un cane che non ha un nome, chiamalo Sweety, gli piacerà.

Quando Annalena ha raggiunto Gallipoli era in cerca della propria rinascita, di novità e del vero amore. Chi mai poteva dirle che avrebbe dovuto scegliere tra due principi azzurri, entrambi affascinanti, ma totalmente agli antipodi; nella cittadina salentina, l’infatuazione è un incenso che inebria facilmente. Al pasticcere, nel minuzioso atto di dare strepitose forme alla sua pasta di mandorle, tremano le mani, se una ragazza l’osserva, il cameriere ha più campo d’azione e Alessandra è contenta per il servizio.

Il vecchio carillon l’aspetta nella bottega di Mesciu Totu con la speranza di suonare ancora That’s Amore di Dean Martin; ed è proprio musica che Casa Marchesa invoca con nerbo, ma solo facendo la scelta giusta, si potranno udire delle note Jazz scandire il ritmo di nuovi orizzonti.

Guardatela ora Casa Marchesa, è uno spettacolo! È più viva che mai! Un andirivieni di gente diversa, con le loro storie, si lega e fonde, tra libri, ricordi, progetti, musica e amore, così anche gli spiriti sorridono silenti, mentre contemplano i figli ritrovati.

Nota del recensore al lettore:

In “Come un faro nella notte” tutto profuma di Salento, vini, prodotti gastronomici e dolci; viene l’acquolina in bocca, però sono quasi sicuro che Pav Edizioni non effettua rimborsi, se per un aumento della salivazione dovuto al desiderio culinario, doveste sbavare sul libro danneggiandolo.

Perciò, quando qualcuno in questo libro si appresta a mangiare, munitevi di bavaglino e fate attenzione, la nota io l’ho scritta, poi non ditemi che non vi avevo avvisato.

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