Ninfodora di Simonetta Caminiti, illustrazioni di Valeria Panzironi (Le trame di Circe)

Recensione di Lidia Laudenzi

In un borgo “scomparso e dimenticato” c’era un ragazzo: non sapeva né leggere né scrivere, addirittura neanche parlare.

Ma aveva un dono, un magistrale talento; disegnare. Disegnava ovunque, qualsiasi storia venisse dal quel cuore così apparentemente solo. Quelle figure erano le sue parole, il carboncino scuro il mezzo per dare luce.

Quel carboncino glielo aveva regalato il Vecchio che abitava nel bosco. Quel bosco, incantato come quello delle favole e raggiungibile solo da una via fiancheggiata di papaveri. Il Vecchio aveva accolto il ragazzo mentre scappava dal suo destino di solitudine.

Ebbene, il ragazzo era spesso solo. Lui viveva di nostalgia, di mattine d’inverno e di solitudine. Ma di quella solitudine sempre piena di occasioni, di vita, di incontri.

Fu così che in città incontrò Marcantonto e con lui l’arte di strada, l’amicizia e il tradimento. E incontrò anche quella donna dallo sguardo gentile. Con essa diede finalmente un volto a quell’immagine femminile che da anni disegnava coperta da uno scialle, priva di lineamenti.

E fu quando restò di nuovo solo che cominciò a seguire quella donna dallo sguardo gentile, a sognarla, a dipingerla, così che la rese eterna.

Cento anni dopo, in una fredda giornata d’inverno, un turista si aggirava per una fiera. Un disegno lo colpì: il volto di una sposa dallo sguardo gentile. Le lusinghe del turista fecero arrossire il volto dipinto di quella donna dallo sguardo gentile. Arrossì come accade ai vivi, come accade a “tutto ciò che è amato”.

È il racconto di una “storia vera” e allo stesso tempo una fiaba. È una storia d’amore senza tempo scritta per tutti coloro che amano la vita, le persone, le cose belle ma anche la solitudine e le lunghe mattine d’inverno. Una storia che incoraggia ad amare senza riserve, senza pretese; incita a quell’amore che semplicemente si prova, si sente, oltre i suoni e le parole, oltre i colori, così vero che sembra fuori dalla realtà. 

Le parole, opportunamente scelte dall’autrice, e le delicate immagini dell’illustratrice sembrano evocare tutte le sfumature dei colori e delle emozioni: racconto e illustrazioni accompagnano il lettore in un viaggio tanto onirico quanto reale.

Lidia Laudenzi

Nata nel ’78 in provincia di Roma, vive e lavora nella capitale. È una bibliotecaria appassionata di storie da leggere, scrivere e fotografare.
Dal 2016 collabora con la rivista Photosophia. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo racconto nell’antologia Una risata vi salverà (Terebinto) e una selezione delle sue fotografie nella collana Immagini e parole (n. 60, Pagine). I suoi racconti e le sue poesie sono state pubblicate in varie antologie.

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