Recensione di Salvatore Amato
L’inconscio è una bestia strana che va avanti per associazioni e generalizza con faciloneria, perciò se un braccio è una parte del corpo, anche il corpo può essere considerato una parte del braccio.
Le pratiche magiche illustrateci dall’antropologo Ernesto de Martino non trovano spazio in questo libro, ma solo la scienza, l’ascolto, l’analisi e lo studio della mente umana sono nella lista degli invitati; neanche Rosetta lo è, ma si è imbucata ugualmente; il dottore è in imbarazzo.
Ma noi siamo sicuri che chi ci aiuterà a risolvere i nostri problemi non rischi di rimanerne invischiato e avere anche lui bisogno di aiuto? L’importante è non rivolgersi allo psichiatra Giovanni Gaudiosi che per sette minuti, privi di qualsiasi empatia, e una prescrizione di psicofarmaci fanno duecentocinquanta euro. La segretaria del dottor Gaudiosi non era una cima in italiano e scrive: “Stato anzioso”, ma in effetti il paziente non è più un giovincello (se state pensando che questa battuta non è divertente sappiate che l’ho pensato anche io mentre la scrivevo).
Il dottore, talvolta, non è visto neanche come una figura umana, capace di provare timore, cadere in tentazioni, eccitarsi, o addirittura rischiare di distruggere ciò che gli è costato tante fatiche.
Ma se una paziente avvenente ha una scollatura accentuata, anche a lui cadono gli occhi sulle tette, così come le gambe se la gonna è troppo corta, in fondo è fatto di carne, perciò smettetela di vederlo come un’entità immune ai piaceri della carne e dello spirito. Lui presta un ascolto attivo ed empatico, se questo non vi aggrada, sfogatevi con un distributore automatico.
Un semplice abbraccio può provocare un’erezione, nella villa di Lavinia hanno dovuto alzare le porte, poiché Sandro sbatteva le corna sul telaio e non riusciva a passare, per sfogarsi spinge sull’acceleratore. Giulio prende il tram per guardare le ragazze e fantasticare, Leopoldo è indignato dal comportamento del conoscente politico, che seduto a capotavola non si vergogna nemmeno un po’ ad ammettere quello che il volgo già sa.
Un bel discorso che appoggia la causa femminista può essere frainteso e attaccato se a pronunciarlo è un uomo, l’inesperienza e l’innocenza della giovane età fanno percepire certe sfumature quando ormai è troppo tardi, ma tutto fa esperienza, anche la malamministrazione della Provincia di Roma; dove gli unici ornamenti degli uffici sono la svogliatezza e la corruzione; dove quel donnone con un posto statale e un contratto indeterminato ormai non ha più bisogno di lavorare e può essere pagata senza far nulla. Lei sì che potrebbe dormire su due guanciali, se non li avesse usati entrambi per farsi una gricia.
Il rapporto con le donne non è mai stato idilliaco, la moglie Marina ormai è stanca, la separazione sembra vicina. La paziente Lavinia alleva farfalle e sa come farle volare negli stomaci dei maschietti, ma se la professionalità impedisce al terapeuta di approfittarsi del transfert e lasciarsi andare alle avances di quella donna che cerca attenzioni ovunque, non è così per altri pazienti e dalle farfalle ai farfalloni è un batter d’ali.
La gelosia rischia di distruggere tutto, che si può citare il fondatore quanto ti pare, ma per rimettersi in carreggiata serve l’ammonimento del Minotauro o di Mosè, che poi facendo attenzione alle sfumature quest’ultimo non è poi così differente da Freud.
Così, niente è irrimediabile, nulla è concluso. Tutto è ancora possibile.
Splendidi articoli spero di riuscire a farli così interessanti anch’io
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Grazie di cuore!
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