Recensione di Chiara Bianchi
[Bisogna rendersi conto che gli amori disperati muoiono sempre, non durano e se durano sfociano in tragedia.]
Qual è il confine che definisce un amore sano da una dipendenza affettiva?
Capita di vivere storie che ci travolgono fino a farci scomparire; amori tossici da cui è difficile separarsi, guidati da un desiderio irrefrenabile per il partner, quasi fosse una droga (il cosiddetto craving).
La dipendenza affettiva, o love addiction, è il nucleo della storia di Stefania Bonatti. Un amore che si rivela una prigione.
Stefania ha vissuto l’abbandono, racconta di essere stata adottata. Si innamora di un ragazzo molto diverso da lei, i due sono legati da un pesante senso di solitudine, ma:
[non c’è amore in grado di curare l’amore mancato, o sbagliato dei genitori.]
La giovane protagonista si trova a fare i conti con i suoi demoni e con il peso di quelli dell’amore della sua vita.
Una storia impossibile raccontata tra deliri e momenti di lucida presa di coscienza. Attraverso la forma epistolare, rivolgendosi direttamente al suo amato, afferriamo lo scorrere dei suoi pensieri, dei suoi cambi di rotta e di umore, cogliamo i suoi tentennamenti e la sua voglia di andare avanti.
Eppure, non sembra un tempo perduto il suo. In qualche modo tra i suoi pensieri c’è sempre una speranza, quel “Ce la farò” che aiuta a superare anche il vuoto che tutto avvolge.
L’amore non finisce con la separazione di due corpi, ma si perpetua nel pensiero rivolto alla persona perduta irrimediabilmente. Per redimersi è necessario attraversare il dolore anche se ciò non basta a dimenticare, a estrarre da sotto la pelle la mancanza, quel senso di non appartenenza, quel vuoto.
Una scrittura spontanea quella di Stefania Bonatti. Alcuni capitoli girano su se stessi dando un senso di smarrimento alla lettura, ma allo stesso tempo ci danno occasione di immergerci nelle sabbie mobili in cui vive la protagonista. Se avete voglia di viaggiare con lei sulle montagne russe dell’emotività, se avete vissuto o vivete un amore tossico, o solo per curiosità, preparatevi a conoscere l’ape legnaiola.
[Scegliere se stessi non è egoismo, è sopravvivenza. E tu non lo sai quanto coraggio ci vuole a voltare le spalle quando ami.]
Chiara Bianchi:
Chiara Bianchi è laureata in Lettere Moderne e specializzata in Musicologia. Scrive da sempre, diarista per convinzione e necessità. Dipendente dalla lettura, ama acquistare libri, possederli, annusarli e leggerli. Predilige il genere del racconto, ma non disprezza i bei romanzi. Giunge alla letteratura contemporanea dopo aver divorato i classici. Attualmente vive a Berlino con suo marito e i suoi due cani. Al mattino, prima del terzo caffè, meglio non rivolgerle la parola!