Recensione di Lidia Laudenzi
Nello studio del dottor Søndergaard, uno dei più noti psicoanalisti di Copenaghen, è il ticchettio del tempo a scandire le più intime e segrete confessioni dei pazienti e a scandagliare nel profondo l’animo umano.
È tra queste stesse paure, fragilità e inconfessabili verità che si aggira l’ispettore capo August Larsen, chiamato a risolvere una serie di delitti solo all’apparenza slegati uno dall’altro.
Un’indagine poliziesca e allo stesso tempo psicologica attraverso la quale l’autore riesce a tracciare la mappa di quei sottili percorsi che compie la mente umana, e ad indagare sull’agire di Anima e Psiche, le quali indisturbate si aggirano tra la notte e la neve, vere protagoniste di tutta la storia. La notte e la neve, una nera e una bianca, entrambe silenziose, perfette per nascondere l’evidenza e rendere tutto insospettabile.
Sarebbe un “delitto” approfondire di più la trama, si rischierebbe di spoilerare e di perdere tutta la suspence che l’autore ha sapientemente realizzato.
Insospettabile, inaspettato, immersivo: così si potrebbero riassumere le mille qualità di questa narrazione.
Insospettabile, come la trama e l’assassino, è il fluire delle parole che ti coinvolgono e travolgono. Ed è questo narrare così immersivo che ti catapulta in quell’atmosfera che ha poco dei sogni e tutto di una cruda realtà. Inaspettato nell’insolita ambientazione della storia in una città nord-europea, che l’autore mostra di conoscere molto bene e di apprezzarne qualità e difetti.
Una storia, dunque, ben congeniata ma che si fatica ad inquadrare in un preciso genere: noir, giallo, thriller? Ogni categorizzazione qui sembra banale. Piuttosto mi piace pensare di essere difronte ad una di quelle storie che sono un pretesto per scandagliare tutti i sentimenti e le emozioni che l’animo umano è capace di sentire. Cos’è, in fondo, una storia se non un racconto di emozioni?
Ma se nella lettura indugiassimo solo sulla percezione del lato oscuro dell’animo umano, allora ci fermeremmo alle apparenze. Ad andare oltre la superficie – che mi sembra essere il vero suggerimento proposto dalla storia – lo scopriremmo come un romanzo d’amore, perché è questa (forse?) l’insospettabile trama: il racconto di tutte le sfaccettature dell’amore: passionale, violento, segreto o mai rivelato, trattenuto e non corrisposto.
Un libro emozionante, di quelli che ci porteremo dietro ovunque perché ci restano dentro. Un romanzo da leggere quando siamo allegri, tristi, soddisfatti o frustrati, in estate, in inverno, sul bus, in spiaggia o sul divano, insomma in qualsiasi stato emozionale e in qualsiasi momento dell’anno e della giornata.
È una storia da leggere tutta d’un fiato. Magari non quando si sta preparando la cena: si rischierebbe di bruciarla!
Leggi l’estratto gratuito!
Lidia Laudenzi
Nata nel ‘78 in provincia di Roma, vive e lavora nella Capitale. È una bibliotecaria appassionata di storie da leggere, scrivere e fotografare.
Dal 2016 collabora con la rivista Photosophia. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo racconto nell’antologia Una risata vi salverà (Terebinto) e una selezione delle sue fotografie nella collana Immagini e parole (n. 60, Pagine). I suoi racconti e le sue poesie sono state pubblicate in varie antologie.