Assist di Massimo Starita (CTL)

Recensione di Vincenzo Patierno

La luce del sole stentava a penetrare attraverso le pesanti persiane di legno, e i raggi di luce della giornata più lunga dell’anno faticavano a farsi spazio in casa.


Vittorio Battista, o più comunemente il comandante Battista, come lo chiamavano per il suo passato nell’Arma dei Carabinieri, aveva appena finito di leggere. Il comandante Battista amava leggere. Si era rifugiato a Larino per chiudersi nel suo mondo, da solo, con i suoi libri, i suoi ricordi.

La prima parte del romanzo ci accompagna nella descrizione della vita di un piccolo centro, come lo è Larino, e quella dei personaggi che animano, la storia, tra cui Vittorio Battista e Antonella Palma, che rincorre l’amore di Vittorio, ma ha in cambio solo sesso e umiliazioni.

Vittorio Battista, dopo anni di servizio, trascorsi a combattere e contrastare il malaffare italiano, si sente quasi obbligato ad appendere la divisa al chiodo.

Dopo aver dato un duro colpo al contrabbando a Napoli, negli anni ottanta, viene messo ad un bivio: accettare un incarico per lui deprezzativo o andare in pensione.

Rispecchia la realtà politica e istituzionale italiana, in cui se svolgi il tuo dovere, se frughi nei cassetti della connivenza e del sommerso, contrasti il non contrastabile. Fai la medesima fine, giusto un paio di esempi tra troppi, del generale Della Chiesa o del comandate Ultimo: o vieni ammazzato o vieni messo da parte e lasciato solo.

Vittorio Battista è il protagonista che si vede interagire unicamente nella prima parte della storia, anche se questa continua a girare intorno a lui, scoprendo i suoi altarini e i suoi scheletri nell’armadio.

Non della vita nell’arma, ma quella di comune cittadino di Larino, un piccolo borgo, in cui tutti sanno di tutti e ogni vicenda è alla luce del sole.

Ho apprezzato moltissimo la maestria che l’autore ha dimostrato nell’interazione dei personaggi, ho potuto ascoltare la loro voce,
percepire i loro sentimenti e i loro stati d’animo, i loro dubbi e le loro certezze.

Tutto ciò stuzzica l’immaginazione del lettore, il quale non può non immedesimarsi e appassionarsi alla lettura.

Ben condotto, le pagine scorrono come il fluire dell’acqua, avvincente anche per i non amanti del genere giallo.

Vincenzo Patierno

Nato a Napoli, in quel del 66, iniziai a scrivere nell’adolescenza sketch che, nei campi scout, facevo interpretare e che interpretavo, insieme a pensieri e poesie, che però iniziai a comporre dalla morte di mia nonna. La scrittura, che ho ripreso solo da qualche anno, è il tramite che mi fa sentire libero e con cui mi esprimo meglio. Scrivo anche dei racconti brevi, alcuni dei quali, come le poesie, sono inserite in antologie pubblicate. Nel 2014, con Schena Editore, ho pubblicato la mia silloge poetica “Abbraccio alla Vita” e nel 2022, il mio primo romanzo dal titolo “1977-Alla valle dei mulini di Gragnano” per Ivvi Editore.

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