Recensione di Serena Rossi
Per il Poeta Gaetano Pepe la vita è un presepio e noi siamo le statuette, ognuno con il suo ruolo ognuno con il suo dolore.
Con parole accorate e intime Pepe ci racconta le giornate normali, le partenze, le soste con i gratta e paga, i voli prenotati.
È un colloquio intimo, a volte spiazzante… bestemmiate rime in calce.
Tutto diviso in tre atti: Dépliant, Sala d’attesa e il Presepio vero e proprio.
Sono ricordi frammisti a realtà conosciute, sogni e nonsense come: confondevo l’arancia col limone.
Non sono versi brevi, è una continua prosa poetica alla stregua di quella di Cucchi.
Il Poeta osserva la realtà e ci riporta a brandelli il suo ricordo, a volte lontano a volte così vicino e presente.
Spesso ritorna il tema del Natale, l’attesa dei giochi per quel giorno di festa.
Pervade tutta la scrittura un senso ilare di comicità ipermoderna, trattenuta a stento dalla serietà del tema del presepio stesso: mense piene e ristoranti prenotati già da mesi, oppure, mi sporcai con la tua ombra pussa via.
La cosa seria di cui si parla qui è la vita, il nostro mercanteggiare per stare a galla, il ricordo come strumento di salvezza e l’amara certezza che: ogni ruolo è già assegnato chi si assenta sia sfigato.
Serena Rossi
Serena Rossi nasce a Milano nel 1972. Nel 1999 si laurea in Farmacia. Segue svariati corsi di arti visive, dal 2002 espone sue opere in mostre italiane ed internazionali e alcune di esse fanno parte di collezioni private e pubbliche come il museo a cielo aperto di Camo e la collezione della BPL. Dal 2012 pubblica sue sillogi di poesia, riceve premi di merito e di posizione a concorsi letterari nazionali ed internazionali. Ultima pubblicazione “Non serve la paura” (NullaDie 2021), con introduzione di Vincenzo Guarracino.