Il silenzio riecheggia di Alessio Romanini (Vj Edizioni)

di Gian Luca Guillaume

Eccoci ritornati alla nostra rassegna di poeti da recensire, poeti esordienti per lo più, oppure poco conosciuti.

In queste giorni mi sono imbattuto nel poeta Alessio Romanini e la sua silloge intitolata Il silenzio riecheggia. Ebbene, è stata una piacevole distrazione dal vortice nevrotico della vita cittadina. Le ragioni di tale considerazione sono due: la prima è la duplice tematica trattata, cioè l’Amore e la Natura, entrambe tratteggiate attraverso descrizioni a volte realistiche/veriste a volte impressionistiche, soprattutto in riferimento ai paesaggi naturali. La seconda ragione è l’impegno del poeta a scrivere versi “molto poetici”, “molto lirici”, infarcendoli di figure retoriche e lessico prezioso.  

L’Amore e la Natura, questi due titani, vengono visti, vissuti e valutati come insuperabili, sia a livello di bellezza estetica sia a livello di forza soprannaturale, e quindi affrontati o subiti. Una passione, quella botanica, evidenziata dai vari fiori presenti in molte pagine (giunchiglie, primule, orchidee, biancospini, corimbi, gazanie ecc.), quasi a profumare l’ambiente sfogliando e risfogliando il libro. A volteggiare sopra la testa del poeta i vari augelli (gabbiani, passeri, pettirossi, rondini, aironi ecc.), sparsi in quel lembo di cielo nelle sempiterne quattro stagioni annuali.

L’esperienza amorosa, invece, conta poesie di sofferta lontananza o abbandono, qualcosa di doloroso e/o sconvolgente (“Nell’abisso ho annegato / gli occhi per non vedere / più i tuoi. Ho strappato / brandelli di cuore, / per non amare mai più!”), ma anche versi pieni di speranza, di ottimismo, di coraggio, che suonano come un campanello d’allarme o un conforto: “Non ti piangere addosso! / Fuori, l’effluvio della vita sta germogliando / anche per i tuoi occhi. / Strappa quella maschera / di dolore, e, prova a volare”. Sono poesie, queste, piene di joie de vivre.

Scorrendo le pagine di questa raccolta si respira il poetare del secolo scorso, l’arte di scrivere in versi, tra “augellin”, “zefiro”, “fronde e frasche”, “effluvio”, “speme”, “ghirlande”, “forasacchi”, “corolle” e uno sterminato affollamento di parole auliche e poetiche/letterarie (ascoso, solingo, silente, effluvio, speme, maroso, frale, verno, etade ecc.). L’ossimoro è la figura retorica prediletta del Nostro (silenzio rumore, sorriso lacrimabile, eco silente ecc.), che inserisce qua e là insieme a delle allitterazioni, delle anafore e delle similitudini che rendono musicale il componimento. Vengono in aiuto anche le varie forme strofiche come il sonetto, e altre più personali e originali, inventate di sana pianta attraverso l’ispirazione e la curiosità di spingersi oltre le strutture metriche note. La maggior parte delle poesie presentano versi brevi, al massimo endecasillabi; nessun verso ipermetro.

Consiglio a tutti, soprattutto ai lettori di poesia d’antan, ai nostalgici del secolo breve e a quelli che apprezzano la “bella scrittura”, la lettura di questo libro per riassaporare la Natura a piene mani, oramai data per scontata e ovvia, e magari contemplarla con più attenzione e calma invece che posare chini lo sguardo sul cellulare.     

5 pensieri riguardo “Il silenzio riecheggia di Alessio Romanini (Vj Edizioni)”

    1. Ciao Luisa, se vuoi affidarci la promozione di una tua opera, devi consultare la pagina del sito: Facci leggere il tuo libro. Mentre, se vuoi scrivere una recensione per noi, su un libro di un altro autore, devi partecipare all’iniziativa “Dall’editore al lettore”, trovi tutte le info nell’omonima pagina. Qualsiasi dubbio, scrivi alla mail del collettivo, o tramite il modulo dei contatti.

      "Mi piace"

  1. Ringrazio con tutto il mio cuore per le parole stupende che hai trovato per le mie poesie.
    Sono diventato rosso come un bambino timido, è stata una
    bella emozione leggere questa sentita recensione.
    Scritta con una grande professionalità ma soprattutto ho apprezzato la sensibilità delle parole.
    Non so come ringraziarti per questa magnifica sorpresa che apre il 2023.
    Vorrei dire un milione di parole…ma ho un grosso nodo in gola
    dalla felicità e dall’emozione.
    Grazie!
    Grazie con tutto il mio cuore.

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