L’ASINO CHE LEGGE

Per rappresentare questo gruppo di amanti della letteratura, abbiamo scelto un logo molto singolare, ovvero un asino che legge. L’idea si rifà a una massima di Socrate: “Io so di non sapere”, perciò alla consapevolezza che ogni persona è ignorante su qualcosa. Ma alle proprie lacune si può sempre porre rimedio, basta aprire un libro e leggere, poiché la lettura è anche allenamento cerebrale, cosa indispensabile per non far arrugginire la propria macchina filosofica.

Il progetto consiste nel creare delle pubblicazioni indipendenti sia di contemporanei, attraverso i nostri concorsi, sia di classici che rischiano di andare perduti. Creare delle miscellanee, delle versioni curate e più accessibili ai lettori di oggi, soprattutto per salvaguardarle e far sì che anche i posteri ne possano godere appieno. Tutti proventi verranno investiti nella promozione e propagazione della letteratura e faranno in modo che potendoci sostenere, non moriremo anche noi. Acquistando uno di questi libri aiuterai la letteratura e ti godrai delle opere uniche e sensazionali.


Cosima

di Grazia Deledda

Cosima è un romanzo autobiografico di Grazia Deledda. In questa fantastica opera, il Nobel per la letteratura del 1926 ci narra di tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare per coronare il suo sogno di diventare una scrittrice. Tutte le delusioni letterarie, le umiliazioni e i primi successi, con uno spaccato della sua terra; come un bellissimo affresco che non si farà dimenticare. All’interno del libro non mancano altri grandissimi letterati come Gabriele D’Annunzio. Un opera importantissima, un reportage romanzato della nostra storia letteraria.

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Capitan tutte ai letterati

di Italo Svevo e Neera


A questi scrittori ne capitano di tutti i colori, essi rappresentano le varie sfaccettature degli scrittori di ieri, di oggi e forse anche di domani, vincono il tempo e rimangono immutati nella reincarnazione dell’autore contemporaneo.

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Grazia Deledda, Ada Negri, Caterina Percoto, Matilde Serao, Neera, Amalia Guglielminetti, Clarice Tartufari, Annie Vivanti, Maria Messina, Marchesa Colombi, Maria Borgese e Camilla Bisi, per la prima volta nella storia della letteratura, nella stessa raccolta antologica.

Di rose e di spine – Florilegio de L’Alcova Letteraria

di Autrici Varie

La scelta del termine florilegio, anziché antologia, miscellanea, raccolta narrativa o di racconti, non è casuale. Infatti, andando a indagare sull’etimologia della parola, scopriremo che florilegio viene dalle parole fiori e leggere. E questa raccolta di racconti selezionati dal collettivo letterario L’Alcova Letteraria si vuole presentare al lettore come un mazzo di fiori variegati nei colori, profumi e forme. Bellissimi fiori da leggere e conservare nel vaso della memoria.

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La coltrice nuziale

Di Caterina Percoto

1848 Udine e altri villaggi friulani si ribellarono al dominio asburgico. Gli austriaci punirono i ribelli uccidendoli, incenerendo interi villaggi, saccheggiando e rivendendosi il maltolto.
Caterina Percoto ebbe la sfortuna di assistere a queste barbarie e questo le ispirò la stesura di due dei suoi scritti più importanti, ovvero La donna di Osopo (racconto breve inserito all’interno di Di rose e di spine, florilegio de L’Alcova Letteraria) e La coltrice nuziale.


Ourika

di Claire de Duras, traduzione di Eleonora Allegrini

Ourika è considerata la prima opera della letteratura francese ad analizzare il problema della discriminazione razziale e delle relazioni interrazziali; ed è per questo motivo che l’interesse letterario e scientifico per questo romanzo è cresciuto notevolmente nella seconda metà del XX secolo.
La giovane africana, Ourika, viene salvata dalla vendita al mercato degli schiavi dal governatore del Senegal, che la conduce a Parigi per affidarla a un’amica. Ourika riceve una buona educazione, ma all’età di quindici anni si rende conto del pregiudizio generato dal colore della sua pelle.

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Storia di una capinera

di Giovanni Verga

Avevo visto una capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiva in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell’azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lacrime. Ma non osava ribellarsi, non osava tentare il rompere il fildiferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure, i suoi custodi le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva; non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristamente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni, chinò la testa sotto l’ala e l’indomani fu trovata stecchita nella sua prigione.
Era morta, povera capinera! Eppure, il suo scodellino era pieno. Era morta perché in quel corpicino c’era qualche cosa che non si nutriva soltanto di miglio, e che soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete…


Novelle rusticane e I ricordi del capitano D’Arce

di Giovanni Verga

Due raccolte di racconti magnifiche e agli antipodi, che mostrano le due facce di Giovanni Verga.
La prima raccolta “Novelle rusticane” è un’opera che rappresenta appieno la corrente Verista italiana, dove appaiono tutti gli aspetti del Verismo, come la situazione socioeconomica dell’epoca, l’accumulo della “roba” per avere un senso di possedimento e le vicende dei più umili e dei più poveri. All’interno della raccolta si possono annoverare alcune delle novelle più importanti di Verga, come: La roba, Pane nero e Malaria.
La seconda raccolta, “I ricordi del capitano d’Arce”, è stata scritta precedentemente, ma pubblicata molto tempo dopo. All’epoca della stesura, Verga non aveva ancora intrapreso la strada del Verismo, ma scriveva testi più leggeri e ironici. Qui, infatti, ci sono i salotti borghesi, i nobili, l’adulterio e la vanità; tutti insieme a ballare una danza spensierata che diverte e sollazza il lettore.

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Sorella di Messalina

di Annie Vivanti (solo Kindle)

Tutto ebbe inizio per un annuncio ambiguo, uno scherzo innocuo e una lotta impari tra un coniglio e una pantera immateriali; che poi si sa bene chi finisce per mangiare e chi per essere mangiato.
Così, Alberto, giovane pittore affermato, finisce nella rete di inganni, perdizione e distruzione di lei.
Si chiama Raimonda per Alberto, è Rosalia per Adriano che ne rantola il nome nelle tenebre, danzando “la ballata dell’amore cieco”, ancor prima che De André fosse nato.
Non ha importanza il suo vero nome, lei non è né bella, né giovane, né buona, ma chi ci ritrova avvinghiato non la può lasciare più, pur consapevole di non avere alcuna speranza di uscirne incolume.
Declino, tristezza, un autolesionarsi che non ha niente di dolce.
Più che la sorella di Valeria Messalina, questa donna sembra la reincarnazione dell’imperatrice romana, la consorte di Claudio tornata per tormentare i suoi amanti e prosciugarli della loro linfa; spietata, sadica, lussuriosa e padrona dei loro destini fino alla fine.

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Lis Cidulis, Scene carniche

di Caterina Percoto

Lis Cidulis, Scene Carniche di Caterina Percoto (Trieste 1845) è un affresco letterario della regione della Carnia e della vita montanara dell’epoca. Fonti d’acqua miracolose, scorci di natura che tolgono il fiato, soprattutto se esposti nei voli pindarici della penna della Percoto, durante la narrazione può capitare di aprire un varco e di ritrovarsi in montagna, immersi nella natura. Così, due donne con i loro problemi e la loro forza, un medico, canti tra i monti, l’impeto di una natura che sa come essere benevola e maligna, rimanendo sempre spettacolare, e tanti altri ancora sono gli elementi che vanno a comporre quest’opera meravigliosa.
Il Lis Cidulis è una tradizione celtica antichissima, ancora in uso nella regione della Carnia, in cosa consiste ce lo spiega l’autrice nelle prime pagine dell’opera.

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Alcova Letteraria Seconda Edizione Poesia Contemporanea

di Autori Vari

Un libricino di poesie, questo della seconda edizione del nostro concorso, con al suo interno tante penne giovani e talentuose. Una testimonianza concreta che oggigiorno in Italia, la poesia è più viva che mai.


Alcova Letteraria II^Edizione, Racconti

di Autori Vari

Le mani di un vecchietto negli ingranaggi di un orologio, mentre una donna si appende al tempo in un bar. Domani aprono le librerie, ma alla fine è uguale, tanto niente da più gioia di guardare i bambini giocare, basta che lo fanno nel lato giusto della rotonda e forse Santino Battaglia ringrazierà anche per questo. Poi poco importerà se siamo solo numeri, se ti chiami Fortunato, o se hai vinto la lotteria. La bellezza si impara da piccoli, nella natura e nell’amicizia. A volte, anche in un dipinto e si dice grazie nonno.

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Alcova Letteraria II^Edizione, Racconti Vol.2

di Autori Vari

Con Carla sei stato proprio un imbecille, però il mondo è così piccolo che si rincontra il bullo che ti tormentava in gioventù e che già avevi sistemato, si scopre che il dottore ti ha venduto le arance, si cercano sinfonie speciali da abbinare a ricordi romantici e finisce sempre allo stesso modo. Ma il mondo è anche vario, così c’è chi cerca l’effetto wow, padri che lasciano lettere alle figlie, nipoti che sentono il vuoto alla perdita delle nonne, qualche mamma che reagisce al lutto con i gang bang sulle spiagge della Grecia e tanto altro ancora.


Alcova Letteraria Antologia AA.VV

di Autori Vari

Questa raccolta di racconti è frutto del nostro primo concorso letterario. Tantissimi autori contemporanei hanno partecipato da tutto lo stivale, contribuendo con il loro estro artistico alla creazione di questa antologia. Non perdete l’occasione di conoscere questi bravissimi autori e i loro racconti.

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Alcova Letteraria Racconti vol.2 AA.VV (Ebook e Cartaceo)

di Autori Vari

Questo è il secondo volume di racconti frutto del nostro concorso. La narrativa contemporanea di chi ama la letteratura, la vive e la respira ogni giorno.

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Alcova Letteraria Poesia contemporanea

di Autori Vari

L’antologia qui proposta vuole esser un miscuglio di cose diverse, uno zibaldone poetico, composto da componimenti scritti da autori provenienti da ogni parte dello stivale italiano. Il criterio di selezione è basato sul dare spazio all’estro creativo, al singolare, al bizzarro, al classico, al contemporaneo, a tutte quelle espressioni di sé, fantasiose e soggettive, riconosciute come poesia. La scelta del tema libero ha prodotto una raccolta eterogenea e variegata, un grande mazzo di fiori colorati e profumati a tal punto da incantare e inebriare qualunque lettore.

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