Nostalgia pubblicitaria di Dario pubblici

Recensione di Claudia Simonelli

Faccio parte di quella categoria di persone che hanno quasi del tutto smesso di guardare la televisione.

Trovo che i palinsesti nostrani siano un pendolo oscillante tra il noioso e il trash, in grado di intrattenere soltanto chi ha poche pretese. Anche i contenuti riservati ai più piccoli non hanno più quel sapore che per noi, generazione degli anni 80, avevano certi programmi come Bim Bum Bam o l’Albero Azzurro, condotti da professionisti e addirittura da attori di teatro, in alcuni casi.

Con la pubblicità ho un rapporto abbastanza controverso; difficilmente mi capita di vedere uno spot e trovarlo veramente divertente, o in qualche modo geniale (anche se capita, a essere onesta). Il più delle volte trovo le famigerate réclame invadenti, insistenti, pensate in modo da rimanere in testa come un odioso tormentone estivo. Dopo aver letto “Nostalgia Pubblicitaria” di Dario Pubblici ho capito il perché.

L’andamento di Nostalgia pubblicitaria di Dario Pubblici è leggero, ironico, divertente e funzionale. Un saggio che sa trasformarsi e prendere i connotati di una lettura a tratti comica e a tratti nostalgica. Mentre sfogliate le pagine vi ritroverete catapultati nel mondo delle pubblicità anni 80 e 90, così riaffioreranno inevitabilmente moltissimi ricordi esuli di quegli anni, dove tutto sembrava avere un’altra luce, forse più genuina.

Ho capito all’istante il perché della mia avversione alla “pubblicità moderna”, quando ho riscoperto il piacere di certi spot che hanno costituito materialmente la mia vita quotidiana, dalle merendine che mangiavo al congegno elettronico che mi riscaldava il bagno, dall’amaro che bevevano i miei parenti dopo il pranzo di Natale alla pasta che a ora di pranzo era sulla tavola di tutti gli italiani. Reclame che non sono solo entrate nelle nostre case, grazie al tubo catodico, ma che sono riuscite a ritagliarsi un cantuccio nella nostra quotidianità, non è poi così raro, per noi figli degli anni ’80, ritrovarci a parafrasare, o addirittura a citare, una pubblicità della nostra adolescenza, spesso senza neanche farci caso. Meglio un grande pennello o un pennello grande e se nel porsi il dubbio, alla signora viene un certo languorino, sarà voglia di qualcosa di dolce ed Ambrogio sarà già pronto con il vassoio, lui è premuroso e lo sa che prevenire è meglio che curare.

Nostalgia pubblicitaria di Dario Pubblici è descritto e narrato con freschezza e occhio critico, non solo un mondo dorato quindi, ma anche contraddizioni e assurdità di un mondo che ci trattava in maniera completamente diversa rispetto al presente. Forse il consumatore medio italiano degli anni 90 era più semplice, più ingenuo, o probabilmente più legato a quella parvenza di tradizione, a volte anche un po’ fasulla. Eppure, non si può non provare un moto di nostalgia pressoché immediato di fronte a certi sketch brevissimi, ma molto, molto intensi.

Troverete questo libro esclusivamente in formato ebook, ed è un bene. Anche questa scelta è assolutamente funzionale, poiché durante la lettura incontrerete i collegamenti ipertestuali che vi porteranno direttamente ai video su Youtube, dove potrete visionare i vari spot affiancandoli alle accurate descrizioni di Dario Pubblici

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Una bella idea, una lettura interessante per i nostalgici che, nati come me e cresciuti in quegli anni, abbiano voglia di un bel salto nel passato, ma anche per i più giovani che abbiano voglia di scoprire qualcosa di più sul passato della nostra televisione e del mondo pubblicitario.

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