Recensione di Claudia Simonelli
Amore a vita di Lucrezia Emme è un romanzo che parla d’amore, ma rompendone decisamente ogni schema.
L’autrice per narrarci questa storia difficile e cruda si avvale, con sapienza e maestria, di una protagonista combattuta e sofferente, che si dibatte tra l’eterno e incontrollabile desiderio di amare e quello di mantenere intatta la propria reputazione.
La nostra protagonista si chiama Sara, lei è una quindicenne che smania dalla voglia di crescere e, nonostante provenga da una buona famiglia e sia una brava studentessa, comincia a frequentare un locale che non gode di una buona fama.
Gli avventori del “Bel Mondo” sono per lo più sbandati e persone poco raccomandabili, ma è proprio lì che Sara conosce Claudio, un uomo più grande di lei di quindici anni. Lui è un tipo introverso, misterioso, taciturno, riservato e poco avvezzo alla socialità, sempre intento a nascondersi dal mondo e anche dal sole, tetro e ombroso, come le abitazioni che sceglie per sé stesso.
Però, nella testa di Sara questo tizio si proietta come l’amore della sua vita e questo, dovuto anche al pessimo rapporto con un padre anaffettivo, la farà attaccare sempre di più a Claudio, fino a credere che, nonostante l’enormità del sentimento che prova per lui, la loro storia d’amore non merita di essere un rapporto normale.
Perciò accetterà di tutto, subirà e si aggrapperà con tutte le forze a questo amore malato.
Così comincerà una storia che tra flashback e flashforward, ci farà vivere ogni fase della crescita di Sara, sia come donna, sia come individuo, volubile e instabile, che si trascina nel vuoto di giorni pieni di attesa di un qualcosa di imprecisato. A volte succube di sé stessa, ma ancora di più succube di Claudio, un uomo a metà, e di un amore tra più malsani che la letteratura possa offrirci.
La scrittura di Lucrezia Emme è lineare e pulita, mai arzigogolata e sempre al servizio di una storia dura e cruda.
La trama, nonostante la difficoltà del tema trattato, scorre semplice e lineare, ma non mancano elementi di sorpresa che sbalordiranno il lettore.
Le descrizioni sono vivide, escono dalle pagine del libro ed entrano nella testa del lettore. A volte sono spinte, come nelle scene di sesso, volutamente portate all’estremo per rettificare la morbosità del rapporto di coppia.
Sicuramente, l’autrice è molto brava a guidare il lettore, curva su curva, in una spirale distruttiva, dove prevalgono un orgoglio ostinato e una sottomissione disperata. Quindi, anche negli stralci che appaiono più sereni, ci si ritrova sempre a destreggiarsi in un’atmosfera grigia e nebbiosa, che porta un lezzo di angoscia e autolesionismo.
Se siete pronti a immergervi in un’atmosfera difficile, una storia d’amore negativa e divoratrice, allora, potete stare tranquilli, con Amore a vita di Lucrezia Emme avete trovato pane per i vostri denti.